C'è un accordo che mi piace molto e che può servire egregiamente a questo scopo. Il suo nome tecnico è accordo di settima diminuita (lo dico giusto per far contento il mio amico pignolo).

E' un accordo molto particolare perché è una specie di palla, completamente simmetrico nei rapporti fra le note che lo compongono.

Ogni nota dista infatti dalla precedente o dalla seguente 3 semitoni.

In questa situazione ogni nota potrebbe essere la più importante, cioè la fondamentale dell'accordo.

E ogni nota potrebbe assumere un'altra identità.

Prendiamo ad esempio un accordo di questo tipo formato dalle note SOL#-SI-RE-FA.

Il SOL diesis potrebbe in realtà essere un LA bemolle e l'accordo diventare quindi SI-RE-FA-LAb.

Come il SOL diesis, anche le altre note dell'accordo hanno una possibile doppia identità (SI = DOb, RE = MIbb, FA = MI#). Il che significa che lo stesso aggregato sonoro può essere letto come accordi diversi, con fondamentali diverse, e tendenze al movimento in direzioni diverse.

Ogni nota dell'accordo è in una situazione instabile perché forma una dissonanza molto forte con la nota che non le è immediatamente vicino. Così, nell'accordo dell'esempio il SOL diesis stona col RE, il SI stona col FA, il RE stona col LA bemolle e il FA stona col DO bemolle, eccetera.

La presenza di tutte queste dissonanze conferisce all'accordo una tensione fortissima verso una situazione di equilibrio e di consonanza.

In pratica possiamo dire che all'interno di questo accordo coesistono diversi scivoli che puntano in direzioni diverse.

Quale scivolo imboccheremo? E cosa succede se non ne imbocchiamo nessuno?

Imboccando uno scivolo piuttosto che un altro, sveleremo all'ascoltatore quale era la nota importante dell'accordo e dunque l'identità dell'accordo stesso e quindi la nostra posizione nell'ambito della tonalità.

Riconsiderando l'esempio, se imbocchiamo lo scivolo costituito da SOL#-RE l'ascoltatore capirà che il SOL diesis era la nota fondamentale che fungeva da sensibile alla tonica LA. Se invece accontentiamo la coppia SI-FA diremo all'ascoltatore che il SI era la nota fondamentale e DO è la nuova tonica.

E analogamente per gli altri accordi della serie.

Insomma questo accordo di movimento, ambiguo al massimo, ci rivela la propria identità solo quando risolve, cioè quando sfocia in una situazione di equilibrio.

Ci dice cos'era quando non c'è più.

E se invece non accontentiamo nessuna delle note dell'accordo, allora l'ascoltatore resta nel dubbio, e non saprà mai quale accordo ha appena sentito.

Ora vi faccio una domanda: quanti accordi di questo tipo possiamo ottenere? o meglio, dato che ciascuna nota, ha una doppia identità, quanti di questi aggregati sonori possiamo ottenere?

Facendo un po' di tentativi sulla tastiera è facile constatare che ce ne sono solo 3:

DO#-MI-SOL-SIb (e simili)

RE-FA-LAb-DOb (e simili)

RE#-FA#-LA-DO (e simili)

Bene, io questi 3 aggregati sonori li voglio usare tutti, e visto che il mio intento dichiarato è quello di creare ambiguità e confusione, non imboccherò alcuno scivolo, in modo che l'ascoltatore rimanga nel dubbio e non sappia decifrare gli accordi che sente.


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